L'acquedotto romano di Venafro è un acquedotto di epoca romana, risistemato in epoca augustea, ma già esistente in precedenza.

Storia

L'acquedotto captava le acque dalla sorgente del fiume Volturno e le distribuiva lungo un percorso di circa 30 km alle ville del territorio e alla città di Venafro.

Architettura

Il condotto, che seguiva un percorso a mezza costa dei rilievi, con una pendenza costante dell'1%, era realizzato in opera cementizia con interno rivestito da intonaco (larghezza di 65 cm e altezza di 160 cm).

Nel Museo archeologico di Venafro si conserva un'epigrafe di epoca augustea, redatta tra il 17 e l'11 a.C. ("Tavola delle acque") con il regolamento d'uso delle acque captate.

Resti del condotto sono stati rinvenuti presso Colli a Volturno, Montaquila, nella frazione di Santa Maria Oliveto, sotto la chiesetta di Santa Lucia, e nel capoluogo comunale di Pozzilli

Note


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ACQUEDOTTO ROMANO I Luoghi del Cuore FAI

L’ACQUEDOTTO DI VENAFRO E L’EDITTO DI AUGUSTO Franco Valente

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Acquedotto romano NORA